mercoledì 26 dicembre 2007
martedì 25 dicembre 2007
E' arrivato
mercoledì 19 dicembre 2007
E' tutto bello!!!
...caro babbo natale non ci sentiamo da parecchio, comunque è lo stesso, adesso prestami orecchioho una richiesta e se ti resta tempo senti, anche perchè mi devi ancora un Big Jim e una pianolaBontempi, non ho risentimenti ma tuo creditore resto, dunque ho un pretesto per richiederti un gestoil palinsesto di radio e tv a natale dirigilo tu e fai qualcosa di speciale e non il solito mix dei puffi e di asterix, con la cantilena di Cristina D'Avena, ridammi Furia e amico Fidenco uccidi i puffi!..voglio vedere un incontro di box tra Tyson e Bossi!..voglio che i personaggi di Beverly Hills abbianotutti bisogno del Clerasil...voglio vedere la Cuccarini con un mini bikini bere un Martini sentendo "Tocca qui" cantata da Masini.......perchè è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro......sono già due mesi che sento odore di mandarino e di aghi di pino e ne ho la nausea, pubblicitàdel panettone senza pausa, assediato da nevicate di mandorlato! ...in cucina mia madre è chiusagià da un mese, poverina si sbatte di brutto lavora come un somaro albanese, ha fatto tra l'altroanche otto chili d'arrosto, nel migliore dei casi mi trovo a mangiare gli avanzi fino ad Agosto,mi sento indisposto, sarà perchè ho mangiato caramelle sottocosto, piuttosto faccio posto nellostomaco a un bicchiere di Pinot, mentre lo bevo mi atteggio come il tipo dello spot. C'è lo spot in televisione, dannazione, adesso posso dire addio alla mia digestione, cambio canale fatale appare il telegiornale che, fra una guerra e l'altra, mi fa gli auguri di natale!è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro......babbo natale da me non è mai venuto, forse perchè il camino in casa non ce l'ho mai avuto,forse non riesce ad atterrare sui tetti perchè ci sono troppe antenne, forse gli han chiestoil superbollo sulle renne, forse ha paura di qualche scippo, magari è afflitto perchè lo scambiano per il Gabibbo, ma per me è da qualche parte in equatore che se la vive da nababbo coi diritti d'autore! ...suona il campanello è arrivato il prete a benedire, passa ogni stanza bagna le pareti d'acqua santa, guarda me, che sono sveglio da poco, e dice che per gli esorcismi passadopo! Lo congedo con flemma, mi viene in mente il dilemma se il natale che viviamo è cristiano o pagano o come quello americano con le letterine dei bambini, ma non a babbo natale, ma ai grandimagazzini!è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...è natale, è natale, è natale, ma io non ci sto dentro...
lunedì 17 dicembre 2007
Arriva,non vi preoccupate,manca poco!.....
Siamo nell'ultima settimana che precede il natale,il presepe l'ho fatto,l'albero pure mi manca solo di aspettarlo.
Inizia cosi una settimana davvero tragica nel mondo lavorativo vedrò la gente che farà a pugni per arrivare prima e essere servita e andare a casa presto,considerando che io uscirò da li quando non si vedrà più niente e saranno già tutti a tavola,vabbe a parte questo scommetto che sarà un'ottimo natale da vivere insieme alla famiglia e tutte quelle persone che si vogliono bene.
Forse bisognerebbe comportarsi cosi sempre e no forse solo il giorno di Natale,ricordate il motto"a Natale bisogna essere più buoni"manaccia ma perché,cosa vi ha fatto il Natale,prenderlo come un giorno che viene una volta l'anno e farsi i regali,mangiare con i parenti e tutte quelle cose che bisogna fare,no non volevo fare il cattivo e solamente che ogni anno la stessa storia e a certe persone non è bello dirlo.Il Natale deve essere una festa che deve conciliare quelli che son lontani e cercare di far stare meglio quelle persone che non vorrebbero stare bene solo nel giorno in cui si celebra un evento cosi importante,cerchiamo di ascoltare tutti e non dimentichiamoci di quelli che non vengono ascoltati,d'altronde è Natale il giorno più importante che ci sia e cerchiamo di trascorrerlo nel migliore dei modi,pensiamo ad un anno passato serenamente,vissuto in modo molto bello e travolgente d'altronde arriva il Natale e non dimentichiamoci che non è soltanto il giorno più bello che vorresti passare ma anche il giorno che ti fa ricordare tante cose per esempio quando mettevi un bicchiere di latte sul davanzale,quando credevi a Babbo Natale,ricordati anche quando cercavi nei momenti che non sapevi cosa fare di compilare una bella lista di regali che aspettavi,quando volevi essere il primo a svegliarti e correre come non ha mai fatto neanche un campione dei 100 mt,sotto l'albero per vedere cosa era arrivato e ti accorgevi che non sempre quello che avevi chiesto ti era stato mandato,quando forse aspettavi tutti i parenti e gli raccontavi quello che facevi a scuola,quando ti venivano a trovare gente che non vedi tutto l'anno e magari ti portano anche una busta contenente dei soldi in regalo e tu li usavi per comprarti le caramelle che cercavi ai tuoi genitori e non te le comprano perchè dicevano che ti facevano male,ricordiamoci che anche questo è Natale,quindi cercate di passarlo nel migliore dei modi,fate i bravi e vedrete che Babbo Natale vi porterà quello che avete chiesto,d'altronde è Natale.....Inizia cosi una settimana davvero tragica nel mondo lavorativo vedrò la gente che farà a pugni per arrivare prima e essere servita e andare a casa presto,considerando che io uscirò da li quando non si vedrà più niente e saranno già tutti a tavola,vabbe a parte questo scommetto che sarà un'ottimo natale da vivere insieme alla famiglia e tutte quelle persone che si vogliono bene.
Buon Natale a tutti!!!!!
alla prossima.....
giovedì 13 dicembre 2007
Riflessioni un pò strane p.II (si vive cosi!!)
E forse qualcosa doveva cambiare,ogni giorno arrivi a casa e c'è qualcosa di nuovo,una volta sciopero del commercio,poi i metalmeccanici,i lattai,i ferrovieri,gli operatori degli aeroporti,i tassisti,e adesso anche gli autotrasportatori che non c'è la facevano più e hanno bloccato mezza Italia.
Forse il governo come ho gia detto in altri blog poteva fare qualcosa ma non solo per loro anche per gli altri 6,5 millioni di persone che aspettano un nuovo contratto bensi siedersi prima della scadenza attorno a un tavolo e cercare di sistemare la situazione prima che accadesse quello che è successo in questi giorni.
Purtroppo loro si trovano in una situazione un po strana,se provano a fare sciopero si trovano tutti contro, perchè ci ritroviamo senza benzina,senza merce di prima necessità quali freschi e prodotti che riempiono i supermercati e con la gente pronta a fare se necessario anche la guerra civile soprattutto davanti ai benzinai.Come ho detto prima perchè aspettare cosi tanto tempo per sistemare i vari contratti di categoria quando nel governo ci sono due partiti che addirittura si dicono"per gli operai" e non hanno fatto ancora niente per loro e non riescono a mettersi d'accordo con nessuno neanche con le varie delegazioni sindacali che vogliono incontrarli,ci sono per esempio i chimici che hanno visto rinnovare il contratto dopo 2 anni e i metalmeccanici che non vedono ancora nessuna via d'uscita.
Tutto questo si ripercuote sull'operato del governo che fino ad adesso non convince neanche i suoi ministri(vedi Mastella,Ferrero e Di Pietro)e chissa quanto andranno avanti a prenderci in giro e fingere di fare qualcosa per i cittadini??!!
ciao raga alla prossima!!.....
domenica 9 dicembre 2007
Un saluto
Ciao,volevo soltanto salutarti e augurarti buona fortuna per la tua nuova esperienza,spero che ci incontreremo ancora.
Grazie per avermi sopportato per quasi 3 mesi,sono sicuro che ti sarai divertito come mi sono divertito io a lavorare con te.
Ciao socio,mi raccomando fai il bravo e non fare arrabbiare i tuoi nuovi colleghi
CIAO MARCO!!!!!!!
ciao raga alla prossima.....
venerdì 7 dicembre 2007
martedì 4 dicembre 2007
E siamo in un nuovo mese p.IX
Il mese in questione è dicembre.Il mese per eccellenza,pieno di feste che tutti aspettano e che vuol dire fine dell'anno e inizio del tanto atteso 2008.La prima festa è Sant'Ambrogio,patrono di Milano che purtroppo solo i milanesi festeggiano,si passa al giorno dell'Immacolata che tutti tranne me festeggiano,per poi arrivare al Natale giorno in cui si diventa più buoni(o almeno cosi dicono) e per finire all'ultimo giorno dell'anno che sancisce come l'inizio di qualcosa di nuovo e la fine di qualcosa di vecchio e per molti si cambia solo di un numero passando dal 2007 al 2008 .
Gli ingredienti di questo mese sono tanti:addobbi natalizi,regali,presepe ,albero di Natale e non mancherà di certo il capodanno passato con gli amici.
Chissa come andrà a finire???.....
lunedì 3 dicembre 2007
venerdì 30 novembre 2007
domenica 25 novembre 2007
Il rivoluzionario
Ebbene si,dopo parecchi anni di militanza e accordi con quelli che si definiscono di centro sinistra,si cambia tutto.
Il "rivoluzionario" che vedete qui nella foto è stato capace di andare contro questa specie di governo,contro qualsiasi cosa che decidono Prodi e compagnia,contro ogni provvedimento.
Tutto nasce in quei giorni che si stava ultimando la leggendaria e tanto aspettata campagna elettorale per la nascita del"Partito democratico"che poi porterà all'elezione di Walter Veltroni.Il senatore Lamberto Dini è stato molti anni nei punti di maggior prestigio della politica italiana a partire dal 1979 inizio della sua carriera di aspirante politico in cui si trova direttore generale della banca d'Italia per poi passare nel 94 a ministro del tesoro nel 1°governo Berlusconi,nel 95 invece subito dopo le dimissioni del cavaliere forma il 1°governo tecnico della storia.
Nel 1996 entra a far parte dell'ulivo,la grande coalizione che portera Prodi a diventare Presidente del consiglio e lui ministro degli esteri,nel giugno 2006 viene nominato dal senato presidente della commissione esteri.
Nel settembre di quest'anno la svolta,decide che non può e non ha diritto di entrare in quello che sta per nascere il "Partito democratico" e quindi prende la decisione che molti vorrebbero prendere e fonda un altro partito,staccandosi dalla maggioranza e dando dura battaglia in senato votando contro tutti gli emendamenti portati in aula compresi quello sul Welfare e altre leggi su cui non è d'accordo.
Avrà fatto la cosa giusta???
ciao raga...alla prossima
lunedì 19 novembre 2007
Ciao!!!
sabato 17 novembre 2007
Grandi ragazze!!!!!
Dopo la vittoria negli europei di poco tempo fa,arriva per la nazionale femminile di pallavolo la stupenda ed esaltante vittoria nei mondiali che sono appena terminati in Giappone.
Nessuno se lo sarebbe aspettato eppure le ragazze guidate da Massimo Barbolini hanno saputo giocare e combattere anche contro la potenza degli Stati uniti che risultava per i finti esperti e giornalisti che seguono la pallavolo la favorita,allora ecco che le ragazze come avevano vinto gli europei,si prendono anche i tanto ed attesi mondiali che ci permettono di andare alle olimpiadi di Pechino nel 2008 in tutta tranquillità senza dover giocare altre gare di qualificazione come la nazionale maschile.
Brave ragazze!!!!!
mercoledì 14 novembre 2007
Ke persona!!!
Quel giorno,si quel fatidico giorno abbiamo gioito e festeggiato con te,quando alzavi quella coppa sembrava che facevi meno fatica perchè con te quella sera a Berlino eravamo li con te ad alzarla anche noi.
Dopo quello che è successo domenica,dicono per colpa del calcio,non si sa e nessuno si aspettava che una persona come te,corretta e leale non solo sul campo da gioco come te dicesse quelle cose:"sono fortunato a giocare all'estero".Forse ci si aspettava di più da te,essendo una persona con molta esperienza di calcio e non solo,certe cose se uno le pensa è giusto che non le dica perchè è cosi facile perdere credibilità e forse tu sei quello meno adatto.La gente di Napoli ti vede come esempio ma forse dopo quello che dici non ti rivorranno più indietro,quindi stattene pure li in Spagna a guadagnarti i tuoi quattro soldi che noi facciamo in modo che nessuna società italiana ti prenda visto che tu vuoi stare all'estero!!!!!
Ciao Fabio,ciao raga...alla prossima
lunedì 12 novembre 2007
Riflessioni.....un pò strane
L'altro giorno facendo il mio solito zapping mi sono imbattuto su "la7" con la trasmissione "le interviste barbariche"che ospitava come intervistata una delle colonne di questi ultimi anni di TV:Lorella Cuccarini.
Nata come ballerina ma trasformata in soubrette,cantante e presentatrice per molti anni alla conduzione di "Buona domenica" con il suo compagno di televisione:Marco Columbro.
Per molti ragazzi compreso me vedevano e vedono anche tutt'ora in lei una ragazza che si è costruita un futuro e una carriera che tutti gli possono invidiare,mi ha fatto anche una notevole impressione rivederla come una ragazza di 40 che ne dimostra ancora 20 parlare e ragionare come una teenager che noi tutti abbiamo apprezzato.Da piccoli avevamo questa voglia di sfondare come ha fatto lei in un mondo molto difficile come la televisione.
Ci ha sempre appasionato la voglia di vederla ballare e seguire ogni sua trasmissione per capire che bella e intelligente persona è lei.A rivederla dopo un po di tempo che è stata lontana dalla televisione fa sempre un certo effetto,non è che non ti fanno più lavorare?Perchè se è cosi mi arrabbierei e non poco...però sappiamo tutti che ormai si preferisce gente appena uscita dal grande fratello o ancora meglio gente finita nel dimenticatoio,in soffitta che riappare sull'aereo in destinazione Honduras:isola dei famosi e perchè almeno si ritorna in voga per qualche mese accaparrarsi qualche soldino e sparire ancora.
Vabbè dai rimarrai sempre con noi e ti vorremmo sempre bene,come una di noi
ciao.....alla prossima
venerdì 9 novembre 2007
giovedì 8 novembre 2007
mercoledì 7 novembre 2007
Ciao
Ieri si è spento un autentico pilastro del giornalismo italiano:Enzo biagi.
Tutta l'Italia ha imparato qualcosa da te non solo dal punto di vista giornalistico ma anche dal punto di vista per affrontare la vita.
Grazie.....
Nacque a Pianaccio, un piccolo paese sull'Appennino bolognese, frazione del comune di Lizzano in Belvedere. All'età di nove anni si trasferì a Bologna, dove il padre Dario lavorava, come vice capo magazziniere, in uno zuccherificio già da qualche anno. L'idea di diventare giornalista gli nacque dopo aver letto Martin Eden di Jack London. Frequentò l'istituto tecnico Pier Crescenzi, dove con altri compagni diede vita ad una piccola rivista studentesca, Il Picchio, che si occupava soprattutto di vita scolastica. Il Picchio fu soppresso dopo qualche mese dal regime fascista e da allora nacque in Biagi una forte indole antifascista.
Nel 1937, all'età di diciassette anni, compose il suo primo articolo, pubblicato sul quotidiano L'Avvenire d'Italia, che parlava del dilemma sorto nella critica dell'epoca se il poeta di Cesenatico Marino Moretti fosse crepuscolare o no. Cominciò così la sua collaborazione con l'Avvenire occupandosi di cronaca, di colore e di piccole interviste a cantanti lirici.
Nel 1940 fu assunto in pianta stabile dal Carlino Sera, versione serale de Il Resto del Carlino, come estensore di notizie, ovvero colui che si occupa di sistemare gli articoli portati in redazione dai reporter. Nel 1942 fu chiamato alle armi ma non partì mai per il fronte a causa di problemi cardiaci che lo accompagneranno per tutta la vita. Si sposò con Lucia Ghetti, maestra elementare, il 18 dicembre 1943; poco dopo fu costretto a rifugiarsi sulle montagne e qui aderì alla Resistenza combattendo nelle brigate "Giustizia e Libertà" legate al Partito d'Azione.
Terminata la guerra, entrò con le truppe alleate a Bologna e fu proprio lui ad annunciare alla radio locale l'avvenuta liberazione. Poco dopo fu assunto come inviato speciale e critico cinematografico al Resto del Carlino.
Gli anni cinquanta e sessanta: Biagi direttore
Nel 1951 Biagi aderì al manifesto di Stoccolma contro la bomba atomica e, accusato dal suo editore di "essere un comunista sovversivo", fu allontanato dal Resto del Carlino.
Qualche mese dopo, fu assunto da Arnoldo Mondadori e diventò caporedattore del settimanale Epoca, carica che ricoprì dal 1952 al 1960 trasferendosi per la prima volta a Milano. Dopo qualche mese, ne divenne direttore. Il settimanale attraversava un periodo difficile e nel 1951 si erano alternati alla sua guida ben quattro direttori. Biagi impose un decisivo cambiamento di marcia, con nuove rubriche e una nuova veste editoriale, trasformando Epoca da rivista di pettegolezzi a un giornale impegnato. Sotto la sua direzione, Epoca si impose all'attenzione del grande pubblico grazie ad inchieste e reportage esclusivi, in particolare sul caso Montesi e su papa Pio XII. Nel 1960 tuttavia un articolo sugli scontri di Genova e Reggio Emilia contro il governo Tambroni provocò la reazione dura dello stesso e Biagi fu costretto a dimettersi. Qualche mese dopo fu assunto dalla Stampa come inviato speciale.
Nel 1937, all'età di diciassette anni, compose il suo primo articolo, pubblicato sul quotidiano L'Avvenire d'Italia, che parlava del dilemma sorto nella critica dell'epoca se il poeta di Cesenatico Marino Moretti fosse crepuscolare o no. Cominciò così la sua collaborazione con l'Avvenire occupandosi di cronaca, di colore e di piccole interviste a cantanti lirici.
Nel 1940 fu assunto in pianta stabile dal Carlino Sera, versione serale de Il Resto del Carlino, come estensore di notizie, ovvero colui che si occupa di sistemare gli articoli portati in redazione dai reporter. Nel 1942 fu chiamato alle armi ma non partì mai per il fronte a causa di problemi cardiaci che lo accompagneranno per tutta la vita. Si sposò con Lucia Ghetti, maestra elementare, il 18 dicembre 1943; poco dopo fu costretto a rifugiarsi sulle montagne e qui aderì alla Resistenza combattendo nelle brigate "Giustizia e Libertà" legate al Partito d'Azione.
Terminata la guerra, entrò con le truppe alleate a Bologna e fu proprio lui ad annunciare alla radio locale l'avvenuta liberazione. Poco dopo fu assunto come inviato speciale e critico cinematografico al Resto del Carlino.
Gli anni cinquanta e sessanta: Biagi direttore
Nel 1951 Biagi aderì al manifesto di Stoccolma contro la bomba atomica e, accusato dal suo editore di "essere un comunista sovversivo", fu allontanato dal Resto del Carlino.
Qualche mese dopo, fu assunto da Arnoldo Mondadori e diventò caporedattore del settimanale Epoca, carica che ricoprì dal 1952 al 1960 trasferendosi per la prima volta a Milano. Dopo qualche mese, ne divenne direttore. Il settimanale attraversava un periodo difficile e nel 1951 si erano alternati alla sua guida ben quattro direttori. Biagi impose un decisivo cambiamento di marcia, con nuove rubriche e una nuova veste editoriale, trasformando Epoca da rivista di pettegolezzi a un giornale impegnato. Sotto la sua direzione, Epoca si impose all'attenzione del grande pubblico grazie ad inchieste e reportage esclusivi, in particolare sul caso Montesi e su papa Pio XII. Nel 1960 tuttavia un articolo sugli scontri di Genova e Reggio Emilia contro il governo Tambroni provocò la reazione dura dello stesso e Biagi fu costretto a dimettersi. Qualche mese dopo fu assunto dalla Stampa come inviato speciale.
Il 1° ottobre 1961 Biagi diventò direttore del Telegiornale, secondo alcuni per accontentare il Partito Socialista Italiano che in quegli anni iniziava con la Democrazia Cristiana l'esperienza del centrosinistra. Biagi fece assumere in RAI alcuni grandi giornalisti italiani come Giorgio Bocca e Indro Montanelli. Ma ben presto arrivarono critiche durissime soprattutto dal PSDI di Giuseppe Saragat e dalla destra, che fece stampare volantini e manifesti con cui accusò Biagi di essere un comunista. Nel 1963 curò la nascita del telegiornale del secondo canale Rai. Nello stesso anno, lanciò RT-Rotocalco Televisivo, il primo settimanale della televisione italiana. Nel 1963 fu costretto a dimettersi.
Ritorna quindi a La Stampa come inviato speciale, scrivendo anche per il Corriere della Sera e per il settimanale L'Europeo. La sua collaborazione con la Rai, riprende nel 1968 quando chiamato dall'allora direttore generale, Ettore Bernabei si lega alla tv di Stato, per la realizzazione di programmi di approfondimento giornalistico. Tra i più seguiti e innovativi: "Dicono di lei" (1969), una serie di interviste a personaggi famosi, tramite frasi, aforismi, aneddotti sulle loro personalità e "Terza B, facciamo l'appello" (1971), in cui personaggi famosi incontravano dei loro ex compagni di classe, amici dell'adolescenza, i primi timidi amori.
Gli anni settanta - ottanta
Nel 1971, dopo numerose collaborazioni al Corriere della Sera e al settimanale L'Europeo, fu nominato direttore del Resto del Carlino con l'obiettivo di trasformarlo in un quotidiano nazionale. In questo periodo riprese la sua collaborazione con la Rai. Il 30 giugno del 1972 fu allontanato dalla direzione del Resto del Carlino e tornò quindi al Corriere della Sera.
Nel 1975, pur senza lasciare il Corriere, collaborò con l'amico Indro Montanelli alla creazione del Giornale.
Dal 1977 al 1980, ritorna a collaborare stabilmente alla Rai, conducendo "Proibito" programma in prima serata su Rai Due che trattava temi d'attualità. All'interno del programma guida due cicli d'inchieste internazionali denominati "Douce France" (1978) e "Made in England" (1980). Intanto, dopo lo scandalo della P2 lascia il Corriere della Sera e collabora come editorialista con La Repubblica, quotidiano che lascerà nel 1988, quando ritornerà al Corriere.
Nel 1982 conduce la prima serie di "Film Dossier", un programma che attraverso film mirati, punta a coinvolgere lo spettatore, nel 1983, dopo un programma su Rai Tre dedicato ad episodi della seconda guerra mondiale (La guerra e dintorni), inizia a condurre su Rai Uno "Linea Diretta", uno dei suoi programmi più seguiti, che propone l'approfondimento del fatto della settimana, tramite il coinvolgimento dei vari protagonisti. Linea Diretta viene trasmesso fino al 1985. L'anno dopo è la volta di "Spot", un settimanale giornalistico, cui Biagi collabora come intervistatore. Nel 1989 riapre i battenti per un anno Linea Diretta.
Nei primi anni Novanta, realizza sopratutto trasmissioni tematiche, di grande spessore, come "Che succede all'Est?" (1990), "I dieci comandamenti all'italiana" (1991), (trasmissione che ricevette i complimenti di Giovanni Paolo II) "Una storia" (1992), (sulla lotta alla mafia). Segue attentamente le vicende di "Mani pulite", con programmi come "Processo al processo su Tangentopoli", (1993) e "Le inchieste di Enzo Biagi" (1993-1994).
Ritorna quindi a La Stampa come inviato speciale, scrivendo anche per il Corriere della Sera e per il settimanale L'Europeo. La sua collaborazione con la Rai, riprende nel 1968 quando chiamato dall'allora direttore generale, Ettore Bernabei si lega alla tv di Stato, per la realizzazione di programmi di approfondimento giornalistico. Tra i più seguiti e innovativi: "Dicono di lei" (1969), una serie di interviste a personaggi famosi, tramite frasi, aforismi, aneddotti sulle loro personalità e "Terza B, facciamo l'appello" (1971), in cui personaggi famosi incontravano dei loro ex compagni di classe, amici dell'adolescenza, i primi timidi amori.
Gli anni settanta - ottanta
Nel 1971, dopo numerose collaborazioni al Corriere della Sera e al settimanale L'Europeo, fu nominato direttore del Resto del Carlino con l'obiettivo di trasformarlo in un quotidiano nazionale. In questo periodo riprese la sua collaborazione con la Rai. Il 30 giugno del 1972 fu allontanato dalla direzione del Resto del Carlino e tornò quindi al Corriere della Sera.
Nel 1975, pur senza lasciare il Corriere, collaborò con l'amico Indro Montanelli alla creazione del Giornale.
Dal 1977 al 1980, ritorna a collaborare stabilmente alla Rai, conducendo "Proibito" programma in prima serata su Rai Due che trattava temi d'attualità. All'interno del programma guida due cicli d'inchieste internazionali denominati "Douce France" (1978) e "Made in England" (1980). Intanto, dopo lo scandalo della P2 lascia il Corriere della Sera e collabora come editorialista con La Repubblica, quotidiano che lascerà nel 1988, quando ritornerà al Corriere.
Nel 1982 conduce la prima serie di "Film Dossier", un programma che attraverso film mirati, punta a coinvolgere lo spettatore, nel 1983, dopo un programma su Rai Tre dedicato ad episodi della seconda guerra mondiale (La guerra e dintorni), inizia a condurre su Rai Uno "Linea Diretta", uno dei suoi programmi più seguiti, che propone l'approfondimento del fatto della settimana, tramite il coinvolgimento dei vari protagonisti. Linea Diretta viene trasmesso fino al 1985. L'anno dopo è la volta di "Spot", un settimanale giornalistico, cui Biagi collabora come intervistatore. Nel 1989 riapre i battenti per un anno Linea Diretta.
Nei primi anni Novanta, realizza sopratutto trasmissioni tematiche, di grande spessore, come "Che succede all'Est?" (1990), "I dieci comandamenti all'italiana" (1991), (trasmissione che ricevette i complimenti di Giovanni Paolo II) "Una storia" (1992), (sulla lotta alla mafia). Segue attentamente le vicende di "Mani pulite", con programmi come "Processo al processo su Tangentopoli", (1993) e "Le inchieste di Enzo Biagi" (1993-1994).
Nel 1995 iniziò la trasmissione Il Fatto, un programma di approfondimento dopo il Tg1 sui principali fatti del giorno, di cui Biagi era autore e conduttore. Nel 2004 Il Fatto, che mediamente era seguito da oltre 6.000.000 di telespettatori, fu nominato da una giuria di giornalisti il miglior programma giornalistico realizzato nei cinquant'anni della Rai. Famose resteranno le interviste a Marcello Mastroianni, a Sofia Loren, a Indro Montanelli e le due realizzate a Roberto Benigni, l'ultima delle quali nel 2001, in piena campagna elettorale: il comico toscano, inevitabilmente, parlò di Silvio Berlusconi e della sua candidatura, commentando a modo suo il conflitto d'interessi e il contratto con gli italiani. L'intervista scatenò roventi polemiche contro Benigni e contro Biagi. Il deputato di Alleanza Nazionale e futuro ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri, parlando ad un'emittente lombarda, auspicò l'allontanamento dalla Rai dello stesso Biagi.
Le trasmissioni del Fatto proseguirono regolarmente fino alla prima settimana di giugno quando terminò la stagione. La dirigenza Rai decise di cancellare il programma, dopo un lungo tira e molla cominciato già a gennaio, cioè prima dell'editto bulgaro, quando il direttore di Rai Uno, Agostino Saccà, si recò alla commissione parlamentare di vigilanza. Egli dichiarò che l'azienda doveva controbbattere Striscia la notizia e non poteva permetterselo con una trasmissione di cinque minuti che aveva conosciuto nell'ultimo periodo un calo di 3-4 punti di share. La dichirazione fu contestata dai commissari del centro-sinistra, durante l'audizione, perché i dati Auditel dichiaravano che il Fatto aveva uno share del 27,92% di media, quasi otto milioni di telespettatori, addirittura superiore alla quota dell'anno prima, che aveva una media del 26,22%.
In seguito, il 17 aprile, furono diffuse le nuove nomine della Rai. Rai Uno venne affidata a Fabrizio Del Noce, ex deputato di Forza Italia, che dichiarò che "stava studiando una soluzione idonea per il Fatto e per Enzo Biagi".
Successivamente, Saccà e Del Noce proposero a Biagi diverse soluzioni alternative per la collocazione del Fatto: alle 13:00, dopo il Tg1 delle 12:30 (ipotesi respinta da Biagi: "È troppo presto per approfondire adeguatamente i fatti del giorno"), poi alle 19:50 (ipotesi respinta anche questa: "Peggio della prima! È assurdo fare l'approfondimento prima della notizia").
Del Noce non confermò alla stampa la presenza del Fatto nei palinsesti, non ancora definitivi per la nuova stagione 2002-2003 e diffusi a maggio. Biagi scrisse al nuovo presidente della Rai, Antonio Baldassare, già membro della Corte Costituzionale, chiedendo spiegazioni sul suo futuro e se la Rai intendesse rinnovare il suo contratto in scadenza a dicembre. Baldassare, presentandosi ai telespettatori come "un punto di riferimento per la libertà dentro la Rai", rispose a Biagi che "è e rimarrà una risorsa per l'azienda", facendosi intervistare proprio al Fatto.
Un mese dopo, durante la tradizionale presentazione a Cannes dei palinsesti autunnali della Rai, il Fatto era assente. Alle domande dei giornalisti, la Rai rispose che "Biagi aveva perso appeal".
Il 2 luglio si tenne un incontro fra Enzo Biagi, il regista del Fatto Loris Mazzetti, Fabrizio Del Noce e Agostino Saccà, che era diventato nel frattempo direttore generale della Rai. In questo vertice si decise di sopprimere Il Fatto e di affidare a Biagi una trasmissione in prima serata, con inchieste e temi d'attualità. Inoltre si decise di rinnovare il contratto che legava Biagi alla Rai.
La bozza del contratto arrivò a Biagi solo il 18 settembre, dopo ripetute sollecitazioni da parte di quest'ultimo. Intanto Il Fatto era stato sostituto da un programma comico, con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, "Max e Tux". Il nuovo programma precipitò ben presto dal 27 al 18% di share. Del Noce imputò a Biagi il crollo degli ascolti perché "col suo vittimismo ha scatenato verso Rai Uno un accanimento senza precedenti". Biagi decise di lasciare Rai Uno e intavolò, con la mediazione sempre di Loris Mazzetti, trattative con il direttore di Rai Tre, Paolo Ruffini, per riprodurre Il Fatto sulla sua rete alle 19:53, dopo il Tg3 e i telegiornali regionali. Alla diffusione della notizia, il presidente Rai Baldassarre dichiarò: "E' una bella notizia, ma troppo costosa per Rai Tre".
Il 20 settembre Biagi, in una lettera al direttore generale Saccà, scrisse che se la Rai aveva ancora bisogno di lui (come dichiarato dallo stesso dg) e se questo ostacolo era rappresentato da problemi economici, egli si dichiarava pronto a rinunciare al suo stipendio, accettando quello dell'ultimo giornalista della Rai, purché detto stipendio venisse inviato al parroco di Vidiciatico, un paesino sperduto nelle montagne bolognesi, che gestiva un ospizio per anziani rimasti soli.
Saccà replicò, con una lettera al quotidiano La Repubblica (che stava dando grande risalto alla vicenda), che il programma non poteva essere trasmesso per esigenze pubblicitarie.
Il 26 settembre Saccà inviò ad Enzo Biagi una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui gli spiegava, con toni formali, che Il Fatto era sospeso, così come le trattative fra lui e la Rai; si sarebbe trovato il tempo più in là per fare un nuovo programma, magari dai temi più leggeri.
Biagi, esausto per quell'interminabile tira e molla, offeso per i contenuti di quella raccomandata che secondo la sua interpretazione "lo cacciava ufficialmente dalla Rai", su consiglio delle figlie e di alcuni colleghi, decise di non rinnovare il contratto e di chiudere il legame fra Biagi e la Rai, con una transazione economica, curata dall'avvocato milanese, Salvatore Trifirò. La Rai riconobbe il lungo lavoro di Biagi "al servizio dell'azienda" e pretese che in cambio non lavorasse per nessun'altra rete nazionale per almeno due anni.
L'annuncio della chiusura del contratto provocò polemiche su tutti i giornali e attacchi durissimi ai dirigenti Rai, già sotto assedio per il crollo degli ascolti (che avevano provocato le dimissioni di tre dei cinque membri del Cda). Saccà e Baldassare dichiararono ai giornali che "Biagi non era stato mandato via", che quella era solo un'invenzione dei giornalisti, che Enzo Biagi era il presente, il passato e il futuro della Rai, che "la presenza di voci discordanti dall'attuale maggioranza, com'è appunto quella di Biagi, era fondamentale". Di fronte a queste levate di scudo, Biagi commentò con ironia: "Ma, se allora tutti mi volevano, chi mi ha mandato via?"
Poco dopo, il consigliere d'amministrazione [Rai] Marcello Veneziani, vicino ad Alleanza Nazionale, dichiarò che Biagi con "quella chiusura del contratto, aveva svenato l'azienda e quindi la smettesse di piagnucolare a destra e a sinistra". Biagi allora rese pubblico il suo contratto di chiusura. La sua liquidazione è la stessa cifra che, successivamente, un giudice stabilirà come risarcimento per Michele Santoro.
In seguito, il 17 aprile, furono diffuse le nuove nomine della Rai. Rai Uno venne affidata a Fabrizio Del Noce, ex deputato di Forza Italia, che dichiarò che "stava studiando una soluzione idonea per il Fatto e per Enzo Biagi".
Successivamente, Saccà e Del Noce proposero a Biagi diverse soluzioni alternative per la collocazione del Fatto: alle 13:00, dopo il Tg1 delle 12:30 (ipotesi respinta da Biagi: "È troppo presto per approfondire adeguatamente i fatti del giorno"), poi alle 19:50 (ipotesi respinta anche questa: "Peggio della prima! È assurdo fare l'approfondimento prima della notizia").
Del Noce non confermò alla stampa la presenza del Fatto nei palinsesti, non ancora definitivi per la nuova stagione 2002-2003 e diffusi a maggio. Biagi scrisse al nuovo presidente della Rai, Antonio Baldassare, già membro della Corte Costituzionale, chiedendo spiegazioni sul suo futuro e se la Rai intendesse rinnovare il suo contratto in scadenza a dicembre. Baldassare, presentandosi ai telespettatori come "un punto di riferimento per la libertà dentro la Rai", rispose a Biagi che "è e rimarrà una risorsa per l'azienda", facendosi intervistare proprio al Fatto.
Un mese dopo, durante la tradizionale presentazione a Cannes dei palinsesti autunnali della Rai, il Fatto era assente. Alle domande dei giornalisti, la Rai rispose che "Biagi aveva perso appeal".
Il 2 luglio si tenne un incontro fra Enzo Biagi, il regista del Fatto Loris Mazzetti, Fabrizio Del Noce e Agostino Saccà, che era diventato nel frattempo direttore generale della Rai. In questo vertice si decise di sopprimere Il Fatto e di affidare a Biagi una trasmissione in prima serata, con inchieste e temi d'attualità. Inoltre si decise di rinnovare il contratto che legava Biagi alla Rai.
La bozza del contratto arrivò a Biagi solo il 18 settembre, dopo ripetute sollecitazioni da parte di quest'ultimo. Intanto Il Fatto era stato sostituto da un programma comico, con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, "Max e Tux". Il nuovo programma precipitò ben presto dal 27 al 18% di share. Del Noce imputò a Biagi il crollo degli ascolti perché "col suo vittimismo ha scatenato verso Rai Uno un accanimento senza precedenti". Biagi decise di lasciare Rai Uno e intavolò, con la mediazione sempre di Loris Mazzetti, trattative con il direttore di Rai Tre, Paolo Ruffini, per riprodurre Il Fatto sulla sua rete alle 19:53, dopo il Tg3 e i telegiornali regionali. Alla diffusione della notizia, il presidente Rai Baldassarre dichiarò: "E' una bella notizia, ma troppo costosa per Rai Tre".
Il 20 settembre Biagi, in una lettera al direttore generale Saccà, scrisse che se la Rai aveva ancora bisogno di lui (come dichiarato dallo stesso dg) e se questo ostacolo era rappresentato da problemi economici, egli si dichiarava pronto a rinunciare al suo stipendio, accettando quello dell'ultimo giornalista della Rai, purché detto stipendio venisse inviato al parroco di Vidiciatico, un paesino sperduto nelle montagne bolognesi, che gestiva un ospizio per anziani rimasti soli.
Saccà replicò, con una lettera al quotidiano La Repubblica (che stava dando grande risalto alla vicenda), che il programma non poteva essere trasmesso per esigenze pubblicitarie.
Il 26 settembre Saccà inviò ad Enzo Biagi una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui gli spiegava, con toni formali, che Il Fatto era sospeso, così come le trattative fra lui e la Rai; si sarebbe trovato il tempo più in là per fare un nuovo programma, magari dai temi più leggeri.
Biagi, esausto per quell'interminabile tira e molla, offeso per i contenuti di quella raccomandata che secondo la sua interpretazione "lo cacciava ufficialmente dalla Rai", su consiglio delle figlie e di alcuni colleghi, decise di non rinnovare il contratto e di chiudere il legame fra Biagi e la Rai, con una transazione economica, curata dall'avvocato milanese, Salvatore Trifirò. La Rai riconobbe il lungo lavoro di Biagi "al servizio dell'azienda" e pretese che in cambio non lavorasse per nessun'altra rete nazionale per almeno due anni.
L'annuncio della chiusura del contratto provocò polemiche su tutti i giornali e attacchi durissimi ai dirigenti Rai, già sotto assedio per il crollo degli ascolti (che avevano provocato le dimissioni di tre dei cinque membri del Cda). Saccà e Baldassare dichiararono ai giornali che "Biagi non era stato mandato via", che quella era solo un'invenzione dei giornalisti, che Enzo Biagi era il presente, il passato e il futuro della Rai, che "la presenza di voci discordanti dall'attuale maggioranza, com'è appunto quella di Biagi, era fondamentale". Di fronte a queste levate di scudo, Biagi commentò con ironia: "Ma, se allora tutti mi volevano, chi mi ha mandato via?"
Poco dopo, il consigliere d'amministrazione [Rai] Marcello Veneziani, vicino ad Alleanza Nazionale, dichiarò che Biagi con "quella chiusura del contratto, aveva svenato l'azienda e quindi la smettesse di piagnucolare a destra e a sinistra". Biagi allora rese pubblico il suo contratto di chiusura. La sua liquidazione è la stessa cifra che, successivamente, un giudice stabilirà come risarcimento per Michele Santoro.
Gli ultimi anni: il ritorno in tv
Tornò in televisione, dopo due anni di silenzio, alla trasmissione Che tempo che fa intervistato per una ventina di minuti da Fabio Fazio. Il ritorno di Biagi in tv segnò ascolti record per Rai Tre (e per la stessa trasmissione di Fazio) e fece molto scalpore suscitando reazioni diverse nel Paese: il quotidiano La Repubblica titolò il giorno dopo: "Biagi di sera, bel tempo si spera" mentre il giornale Libero, insieme a politici di destra, accusarono Biagi di strumentalizzare la vicenda. Biagi è poi tornato altre due volte alla trasmissione di Fazio, testimoniando ogni volta il suo affetto per la Rai «la mia casa per quarant'anni» e la sua particolare vicinanza a Rai Tre. In una di queste interviste, commentando la grande confusione sul risultato delle elezioni dichiarò: «Ho capito una sola cosa: che nessuno vuol perdere!» che è diventato, di fatto, un tormentone. Biagi è successivamente intervenuto anche al Tg3 e in altri programmi della Rai. Invitato anche da Adriano Celentano nel suo Rock Politik in una puntata dedicata alla libertà di stampa assieme a Santoro, Biagi ha però declinato l'offerta per motivi di salute.
Negli ultimi anni ha scritto sul settimanale L'Espresso, sulla rivista Oggi e sul Corriere della Sera.
Nella sua ultima apparizione televisiva, Biagi ha affermato che il suo ritorno in Rai era molto vicino e, al termine della trasmissione, il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, telefonando in diretta, ha annunciato che l'indomani stesso Biagi avrebbe firmato il contratto e sarebbe tornato alla Rai. Alla notizia, il pubblico in sala è esploso in un grande applauso.
Il 22 aprile 2007 è tornato in tv con "RT - Rotocalco Televisivo", aprendo la trasmissione dicendo: "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni" e parlando di resistenza, di quella odierna di chi resiste alla camorra fino alla Resistenza con la R maiuscola, con interviste a chi l'ha vissuta in prima persona.
Non pochi anni prima era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico durante il quale gli erano stati innestati ben quattro by-pass cardiaci: addirittura, ne prese spunto per una sua battuta scherzosa riferita all'Avv. Gianni Agnelli ("qualcosa più di lui ce l'ho sicuramente, un by-pass in più...").
Ricoverato per oltre dieci giorni in una clinica milanese, a causa di un edema polmonare e di sopraggiunti problemi renali e cardiaci, è morto all'età di 87 anni la mattina del 6 novembre 2007. Pochi giorni prima di morire sembra avesse detto ad un'infermiera, "Si sta come d'autunno \ sugli alberi \ le foglie", citando la poesia "Soldati" di Ungaretti, aggiungendo poi "ma tira un forte vento...", segno di una lucidità intellettuale davvero ammirevole per l'età e le condizioni fisiche.
Poco dopo la sua morte, giungevano alle figlie Bice e Carla, migliaia di messaggi di cordoglio da tutt'Italia.
Tornò in televisione, dopo due anni di silenzio, alla trasmissione Che tempo che fa intervistato per una ventina di minuti da Fabio Fazio. Il ritorno di Biagi in tv segnò ascolti record per Rai Tre (e per la stessa trasmissione di Fazio) e fece molto scalpore suscitando reazioni diverse nel Paese: il quotidiano La Repubblica titolò il giorno dopo: "Biagi di sera, bel tempo si spera" mentre il giornale Libero, insieme a politici di destra, accusarono Biagi di strumentalizzare la vicenda. Biagi è poi tornato altre due volte alla trasmissione di Fazio, testimoniando ogni volta il suo affetto per la Rai «la mia casa per quarant'anni» e la sua particolare vicinanza a Rai Tre. In una di queste interviste, commentando la grande confusione sul risultato delle elezioni dichiarò: «Ho capito una sola cosa: che nessuno vuol perdere!» che è diventato, di fatto, un tormentone. Biagi è successivamente intervenuto anche al Tg3 e in altri programmi della Rai. Invitato anche da Adriano Celentano nel suo Rock Politik in una puntata dedicata alla libertà di stampa assieme a Santoro, Biagi ha però declinato l'offerta per motivi di salute.
Negli ultimi anni ha scritto sul settimanale L'Espresso, sulla rivista Oggi e sul Corriere della Sera.
Nella sua ultima apparizione televisiva, Biagi ha affermato che il suo ritorno in Rai era molto vicino e, al termine della trasmissione, il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, telefonando in diretta, ha annunciato che l'indomani stesso Biagi avrebbe firmato il contratto e sarebbe tornato alla Rai. Alla notizia, il pubblico in sala è esploso in un grande applauso.
Il 22 aprile 2007 è tornato in tv con "RT - Rotocalco Televisivo", aprendo la trasmissione dicendo: "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni" e parlando di resistenza, di quella odierna di chi resiste alla camorra fino alla Resistenza con la R maiuscola, con interviste a chi l'ha vissuta in prima persona.
Non pochi anni prima era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico durante il quale gli erano stati innestati ben quattro by-pass cardiaci: addirittura, ne prese spunto per una sua battuta scherzosa riferita all'Avv. Gianni Agnelli ("qualcosa più di lui ce l'ho sicuramente, un by-pass in più...").
Ricoverato per oltre dieci giorni in una clinica milanese, a causa di un edema polmonare e di sopraggiunti problemi renali e cardiaci, è morto all'età di 87 anni la mattina del 6 novembre 2007. Pochi giorni prima di morire sembra avesse detto ad un'infermiera, "Si sta come d'autunno \ sugli alberi \ le foglie", citando la poesia "Soldati" di Ungaretti, aggiungendo poi "ma tira un forte vento...", segno di una lucidità intellettuale davvero ammirevole per l'età e le condizioni fisiche.
Poco dopo la sua morte, giungevano alle figlie Bice e Carla, migliaia di messaggi di cordoglio da tutt'Italia.
lunedì 5 novembre 2007
E siamo in un nuovo mese p.VIII
Il mese nuovo in questione è Novembre.
E' il penultimo mese dell'anno che sta portando molto ma molto freddo e belle giornate da passare in casa al calduccio o a fare quattro chiacchiere con gli amici,ieri per esempio siamo stati invitati dal nostro caro amico regista a vedere il nuovo filmino delle vacanze che ha realizzato.
E si adesso aspettiamo con ansia Dicembre che ci porterà il tanto atteso Natale.....
ciao.....alla prossima
mercoledì 31 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
Posso?!
Caro presidente le posso rivolgere una domanda?
Mi può spiegare il vostro programma di governo,per caso è questo:
- Fare in modo che o Di Pietro o Mastella minacciano ogni giorno di andarsene dal governo
- fare una specie di legge che lasci liberi in strada tutti i delinquenti
- Inventarsi leggi che penalizzano i bloggers italiani
- Inventarsi tasse in qualunque parte
- Dimezzare i finanziamenti alla polizia e in particolar modo alle volanti
- Bloccare le opere gia avviate dal precedente governo dicendo che non servono
- governare senza maggioranza al senato
- trovare una cosa che non va bene a nessuno(legge elettorale)e non cambiarla
Queste sono alcune delle cose che mi son venute in mente,ce ne sarebbero delle altre ma non mi va di mettermi a ricordarmele tutte.Se volete provateci voi,è il nuovo gioco dell'inverno!!!
venerdì 26 ottobre 2007
E cosi si va.....
In questi giorni bisognerebbe parlare solo di politica e di fatti correlati a questo argomento,ma io non ne ho molta voglia e cosi si procede mettendovi altre cose più belle,o almeno ci si prova.
Provate a leggere questa canzone nuova di Ligabue che a me è piaciuta tantissimo appena lo sentita per la prima volta!
si intitola"Niente Paura"
A parte che gli anni passano
per non ripassare più,
e il cielo promette di tutto
ma resta nascosto li dietro il suo blu,
e anche le donne passano,
qualcuna anche per di qua,
qualcuna ci ha messo un minuto,
qualcuna è partita ma non se ne va..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui..
A parte che ancora vomito
per quello che riescono a dire,
non so se sono peggio le balle
oppure le facce che riescono a fare
A parte che i sogni passano se uno li fa passare
alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui..
Tira sempre un vento che non cambia niente
mentre cambia tutto sembra aria di tempesta,
senti un po' che vento forse cambia niente
certo cambia tutto sembra aria bella fresca..
A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la nebbia
e avresti potuto vivere al mare
ed anche le stelle cadono
alcune sia fuori che dentro
e un desiderio che esprimi
te ne rimangono fuori altri cento..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui
Niente Paura, niente paura
lunedì 22 ottobre 2007
Benvenuti!!!
Vi scrivo questo piccolo post perché da un po di giorni ci sono due visitatori nuovi per questo blog.
Il mitico Alessandro, un mio collega intraprendente,agile e scattante che spera di diventare capo del reparto "gem" e io gli auguro di riuscirci. L'altro invece è uno dei più simpatici macellai che ci sono in circolazione, Ivan.
Dopo aver postato queste piccole citazioni vi ringrazio tutti per l'affetto che mi dimostrate!!!
grazie a tutti
mercoledì 17 ottobre 2007
E fu cosi.....
E fu cosi che si scopri che dopo un anno che è stato approvato l'indulto,si scopre che non è servito a niente.
Il capo dell'amministrazione penitenziaria in una recente intervista ha dichiarato"fra pochi mesi le carceri torneranno a scoppiare,ci sono ogni mese circa mille detenuti in più",calcolando che una buona percentuale è rappresentata da quelli che ne hanno avuto beneficio uscendo in un modo quasi assurdo o come direbbe qualcuno addirittura "folle".Adesso dovrei dire il mio pensiero,sinceramente posso soltanto dire che è la cosa più stupida che un governo potesse fare senza guardare lo schieramento politico,non ci sono giustificazioni per tutti quelli che l'hanno votata e magari adesso si stanno lamentando in varie trasmissioni televisive sostenendo che l'Italia è un paese che lascia liberi i delinquenti,basta guardare la classe politica e non lamentarsi di quello che c'è in giro.
Vabbe dai si torna a parlare di cose belle e divertenti come mi chiede il blog
ciao raga alla prossima
venerdì 12 ottobre 2007
E'tornato!!!
In attesa del suo nuovo album vi faccio ascoltare il nuovo singolo.....spero che vi piaccia!!!
giovedì 11 ottobre 2007
Sono tornato!!!
A volte devi pensare che tu sei un guerriero abituato a combattere,ogni volta che cadi devi essere capace di rialzarti.Tu ci hai insegnato a non darci per vinti e sperare e combattere sempre per raggiungere tutti gli obbiettivi che ti fissavi,quando nessuno se lo aspettava sei caduto,quando nessuno se lo aspettava hai deciso di rialzarti,tutto quello che avevi fatto in questi anni non andava buttato e cosi con la forza di combattere,di far vedere al mondo intero chi sei e soprattutto la forza che hai solo te e per questo ti caratterizza quella di vincere ce l'hai fatta,non te lo puoi immaginare quanto ti abbiamo aspettato e quanto ci hai fatto piangere ma noi eravamo sicuri che un guerriero come te si sarebbe rialzato e noi fiduciosi ti abbiamo aspettato.
Tutto quello che dovevi fare l'hai fatto in poco tempo e nessuno forse se lo aspettava,talmente forte era la tua voglia di far veder che bisognava dare una svolta,curarsi le ferite e continuare a combattere
grazie.....
martedì 2 ottobre 2007
E siamo in un nuovo mese p.VII
E'finito anche questo mese e ci apprestiamo a iniziare ottobre che per molti vuol dire autunno.In questi giorni dopo un settembre che pensavamo tutti ci portava giornate da sole impazzito e invece ci sono capitati giorni di piogge torrenziali che duravano anche per due giorni consecutivi.
In questi giorni si pensa al viaggio che ci prestiamo a effettuare e non vi dico niente(x adesso)il racconto magari ve lo spiego dopo quando tornerò,se tornerò boh....chissà
Non vediamo l'ora di salire su quel treno e poi non si sa.....
lunedì 1 ottobre 2007
E vai!!!
E si dopo le delusioni della nazionale di rugby,della nazionale di basket maschile e quella di pallavolo maschile riusciamo a festeggiare queste ragazze che per la prima volta hanno conquistato il titolo europero di pallavolo facendo un percorso eccezionale e vincendo tutte le partite da vincere.
La finale ha regalato emozioni è stata una bella partita e la nostra nazionale non ha avuto molte difficoltà contro la giovane ed inesperta squadra serba chiudendo i set con distacchi notevoli e alzando la nostra prima coppa di questo europeo che bisognava a tutti i costi portare fino alla finale per conquistare l'accesso ai mondiali e un primo passo verso le ambitissime olimpiadi di Pechino.
Brave ragazze.....alla prossima
domenica 30 settembre 2007
Ke Festa!!!
Venerdì siamo stati invitati dalla nostra amica Kikka alla sua festa che si è svolta in un bellissimo ristorante "Renoir". La serata è stata perfetta anche perché siamo capitati in mezzo a un festeggiamento di ben 4 addii al nubilato,E' iniziato tutto dall'animatore della sera che ha organizzato una mega gara tra tutti i tavoli,a noi non sono serviti ne il ballo di Charlie e Monica e neanche la grande carica di ballo che ogni volta acchiappa Mirko a farci guadagnare qualche punticino e va bene dai,sarà per la prossima volta l'importante che la festa sia riuscita bene
Auguri ancora Kikka!!!!!........
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